Quando ricevo chiamate da parte di nuovi genitori che richiedono una consulenza per il proprio figlio/a, mi vengono fatte molte domande, e quando fissiamo il primo incontro spesso arriva proprio questa:
“Cosa devo dire al mio bambino prima di portarlo dal/dalla logopedista?”
Proprio per questo ho pensato di scrivere un articolo dedicato, dal momento che mi sembra una richiesta emersa da più genitori.
Innanzitutto, perché?L’ho chiesto direttamente a loro.
Quello che si chiedono è:
- Non vorrei farlo preoccupare o mettere in ansia
- Mi sembra troppo piccolo per capire
- Proprio non so cosa dirgli, per lui non c’è un problema, ma per noi si
- Ho paura che questo incontro peggiori il suo vissuto o lo faccia sentire a disagio o addirittura peggiori la sua difficoltà
- Il mio bambino ha paura dei “dottori” e ha già avuto esperienze “negative”
- Mio figlio è molto timido e chiuso e di solito nelle situazioni nuove non si espone, tende a nascondersi, a non parlare e a stare sempre in braccio
- Faccio fatica a parlare del “problema” di fronte a lui
- Non ne vuole sapere di lavorare sul suo linguaggio, a casa proviamo a farlo ripetere, ma niente, dopo un po’ si arrabbia, va via o ci dice “basta!”
- Abbiamo già avuto altre esperienze di terapie con altre/i colleghe/i logopediste/i, ma non siamo stati soddisfatti, vorremmo cambiare ma abbiamo paura che il bambino non si trovi bene per il cambiamento
- Non lo so, forse è più un problema nostro
Queste risposte sono per noi sono molto importanti. Ci permettono di capire meglio il punto di vista dei genitori, ma soprattutto come affrontare il primo colloquio e quali suggerimenti dare per cominciare questo nuovo percorso con serenità insieme. Perché il nostro primo obiettivo è creare un rapporto di fiducia, senza il quale sarebbe davvero difficile pianificare e raggiungere degli obiettivi successivi in terapia.
Come risposta alla domanda che mi pongono spesso, rispondo di cercare con parole semplici e chiare di dire la verità ai bambini. Questo rafforzerà il loro legame di fiducia e i bambini si sentiranno rassicurati dal vedere che è proprio come ha detto mamma e papà.
Siamo professioniste/i e ci occupiamo nello specifico di valutazione e terapia del linguaggio, della parola, della fluenza, della voce e della deglutizione. E di molto altro ancora se andiamo nello specifico.
Ma i bambini non hanno bisogno di spiegazioni scientifiche, di frasi lunghe o di concetti teorici complessi.
Hanno bisogno della VERITA’, di frasi semplici e chiare.
Mi piace molto la definizione che mi ha dato un mio bimbo “io vado dalla dott.ssa delle parole”. Mi piace perché è una definizione diretta, lineare, vera.
Di solito chiedo di spiegare già al bambino che verrà insieme alla mamma e al papà, che lo studio è un luogo familiare, accogliente, pieno di giochi e di libri. E che durante il primo incontro ci conosceremo, ma difficilmente farò già delle richieste specifiche o test al bambino. Sarà un momento per familiarizzare con un contesto e una persona nuova.
Ci tengo a precisare che non siamo maestre, amiche, vicine o altro.
Questo può confondere il bambino e metterlo a disagio.
Siamo una figura professionale ben definita e delineata che si occupa di linguaggio, di prevenzione, di valutazione e di trattamento.
Potete trovare il nostro catalogo nosologico nel sito della FLI: Federazione Logopedisti Italiani: www.fli.it
Questo per differenziarci dalle altre figure professionali e per tutelare, dare valore al nostro lavoro.
Al primo colloquio spiego sempre al bambino chi sono e che lavoro faccio, gli mostro lo studio, le varie postazioni, gli faccio scegliere un gioco e gli spiego cosa faremo insieme. Che ci sono delle semplici regole nella stanza e che c’è un tempo in cui iniziare e un tempo in cui si finisce e ci si saluta.
Questo aiuta a creare il nostro rapporto di fiducia e la VERITA’ anche questa volta è la base di tutto.
Se avete domande, dubbi o suggerimenti, scrivetemi all’indirizzo:
roberta.perosa@gmail.com
Parole di mamma – Esperienze di una mamma logopedista
“Vivere intensamente, condividere esperienze, crescere con bambini felici e liberi”
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