Articolo di Dott.ssa Marianna Stella, Logopedista e Dott.ssa in Scienze Psicologiche
Come posso aiutare il mio bambino ad essere un bravo comunicatore? Perché questa abilità è così importante?
Spesso, quando si parla dello sviluppo comunicativo-linguistico del bambino, si fa riferimento al suo linguaggio, al suo vocabolario, alla struttura della frase… ma cosa c’è prima di tutte queste abilità? Quali sono i prerequisiti necessari perché il linguaggio possa evolvere in modo spontaneo, naturale e armonico?
Innanzitutto è utile pensare che “la comunicazione comincia nella prima infanzia, molto prima che il bambino sia capace di pronunciare le sue prime parole” (Bortolini e Basso, 2017). E’ proprio per questo che il ruolo di ciascun genitore assume un’importanza unica: ciascuno di voi può essere un buon modello per il proprio bambino, per aiutarlo progredire. L’interazione sociale infatti è uno dei fattori che permette lo sviluppo del funzionamento cognitivo, emotivo e linguistico e ciascun genitore, sintonizzandosi con il vissuto del proprio piccolo, filtrandone le esperienze, mediandole e organizzandole fornisce al bambino l’opportunità di strutturare il proprio ambiente, interno ed esterno.
Ma dunque, quali sono le abilità prerequisito necessario per lo sviluppo linguistico?
Per prima cosa, citiamo l’attenzione congiunta, che consiste nell’abilità di guardare con un adulto verso qualcosa di interessante, seguire lo sguardo dell’altro e guardare ciò che l’altro sta guardando. Per poter acquisire questa competenza, è necessario prima di tutto che il bambino sia capace di portare la propria attenzione sull’altro. Per portare l’attenzione su di voi, sul vostro viso, è possibile proporre al bambino i giochi con il corpo (es: filastrocca della fromichina, cucù, solletico…) o con i burattini. Una volta maturata questa abilità, potrete accompagnare il vostro bambino a sviluppare l’attenzione congiunta con semplici e naturali attività quotidiane: sedetelo di fronte o accanto a voi e tenete il gioco scelto vicino al vostro viso, così che il bambino impari ad osservare il vostro viso tanto quanto l’interessante gioco; è bene usare una mimica facciale varia, a tratti esagerata, ma sincrona al vostro sentire. Interessarvi assieme a qualcosa, rivolgendo la vostra attenzione e quella del vostro bimbo verso un terzo oggetto, è possibile usando una grande varietà di giochi interessanti per il bambino (es: costruzioni, macchinine…) o i libretti (attività preziosa perché permette oltretutto di associarvi parole).
Non meno importante è l’alternanza dei turni, cioè la capacità di saper alternare momenti in cui parlare e intervenire nello scambio, a momenti in cui rimanere in ascolto dell’altro. Quando scegliete un’attività da svolgere con il vostro bambino, è inizialmente importante scandire il ritmo dello scambio, dicendo “è il mio tunro”, “ora tocca a te!” ecc. Talvolta potrebbe essere utile aiutare il vostro bambino con un supporto fisico o gestuale (es: toccare la sua mano, indicarlo…). Potete alternarvi quando pettinate una bambola, quando date da mangiare a un peluches, quando preparate il pranzo con la cucinetta, o quando fate le costruzioni con i blocchi. Oltre a questi giochi liberi, alcuni altri, più strutturati come ad esempio il gioco dell’oca, le tombole ecc… possono richiedere l’alternanza tra le “regole del gioco”.
Assieme a questa competenza vi è l’imitazione, strumento cardine di ogni essere umano per poter imparare comportamenti nuovi, per il bambino via via più maturi. Prima di aspettarvi che il vostro bimbo vi imiti, assicuratevi sempre che vi stia guardando e incitatelo a farlo… solo in seguito proponetegli di provare! E’ utile, durante l’attività scelta con il vostro bimbo, individuare dei suoni o delle parole che possano associarsi a semplici azioni. In questo modo il bimbo potrà iniziare ad associare modelli di suoni a specifiche azioni o giochi. Potete ingaggiare il vostro bambino nell’imitarvi con filastrocche, “concerti” con strumenti musicali, canzoni con azioni (es: la canzone della felicità).
Vi è poi il gioco appropriato, che costituisce per il bambino un’opportunità per iniziare a strutturare attività e giochi accompagnati da suoni stabili, precursori delle parole che emergeranno poi. Il consiglio è di giocare per poco tempo (10-15 minuti) ma spesso, quotidianamente, con il vostro bambino. Qualsiasi gioco libero, non strutturato, è utile per permettervi di seguire l’interesse del bambino in modo flessibile, facendovi indirizzare dal filo conduttore che regola la sua attività. E’ utile commentare le azioni del vostro bimbo utilizzando parole semplici e chiare, “parole chiave”. Il tutto è più chiaro, lineare, “pulito”, se a giochi differenti, svolti con oggetti differenti, associare suoni e parole differenti.
La lettura dei libri
La lettura dei libri è probabilmente un’attività nota a tutti i genitori.
La sua importanza è stata recentemente supportata da numerosi progetti, a livello nazionale.
Ma perché leggere con i vostri bambini è così importante?
Innanzitutto perché questa è un’ottima modalità per stare insieme, per condividere. Inoltre la lettura costituisce un’opportunità per esporre il bambino ad un gran numero di parole; dal punto di vista cognitivo le ricerche ci informano che la lettura permette lo sviluppo dell’attenzione, delle abilità di pianificazione e del monitoraggio nell’esecuzione, della flessibilità, della memoria e della mental imagery. Inoltre, attraverso i libretti, si possono conoscere e riconoscere le emozioni, abilità strettamente legata alla maturazione di competenze relazionali.
E’ fuorviante pensare che i libretti possano interessare i bambini solo a partire da una certa età. Non è così. Certo, i bambini devono essere aiutati a prendere confidenza con questo materiale in modo graduale, a capirne le modalità di esplorazione e di “uso” migliore, per poterne assaporare le infinite interessanti potenzialità; ma questo può essere fatto fin dai primi mesi di vita.
I libri che potete proporre ai vostri bimbi sono dei più vari, l’importante è che seguiate i suoi interessi. La prima esposizione a questo materiale potrebbe partire dai libri sensoriali (che catturano per la presenza di inserzioni, buchi, finestre… porzioni molto stimolanti dal punto di vista sensoriale), per poi passare ai libri descrittivi (con semplici routine o eventi descritti con semplicità) ed infine a quelli più complessi e che richiedono abilità più mature, cioè quelli che raccontano storie con un inizio, uno svolgimento e una fine.
Ricordate che leggere un libretto con il vostro bambino non significa leggere quanto gli autori hanno scritto in quelle pagine. Significa rivolgere le vostre parole semplici, chiare e ridondanti, a ciò che interessa il bambino, lasciandogli poi il tempo di osservare e di “rispondere”.
Piccola bibliografia – Libri per l’infanzia fascia 0-3 anni
- LIBRI SENSORIALI:
-Cucù, G. Ferri, Minedition
-Brucoverde, G. Vanetti e G. Mantegazza, La coccinella
-Dov’è Spotty?, E. Hill, Fabbri
-Collana «Tocca e Senti», Giunti
-L’orto di Pina, L. Cousins, Mondadori
- LIBRI DESCRITTIVI:
-Anna va alla scuola materna, K. Amant, Clavis
-Non ho sonno, L. Paladin e D.Guicciardini, Lapis
-Collana «La mucca Moka», Emme
-La nuvola Olga e il tulipano, N. Costa, Emme
- LIBRI CHE RACCONTANO STORIE:
-Lindo Porcello, E. Battut, Bohem Press
-Collana «Giulio Coniglio», Franco Cosimo Panini Editore
-La scimmietta Sissi, N. Costa, Emme Edizioni
BREVE ACCENNO SULL’IMPATTO CHE GLI STRUMENTI TECNOLOGICI HANNO SULLO SVILUPPO DEL BAMBINO
Certamente le ricerche e i dati che emergono su questa tematica sono controversi, a tratti dissonanti, e molto ancora dev’essere indagato e approfondito. Sono iniziati però tentativi di definire una linea d’agire comune: come suggeriscono le linee guida dell’AAP (American Academy of Pediatrics), è opportuno non esporre i bambini di età inferiore ai 2 anni a tablet/smartphone e dispositivi tecnologici in genere. Oltretutto, queste linee guida indicano la necessità, anche per bambini più grandi, di limitare l’uso massimo dei dispositivi alle 2 ore al giorno. Attualmente, in relazione a nuovi e più aggiornati studi, per poter dare delle direzioni più precise, queste linee guida sono in via di revisione.
Ciò che emerge dagli studi fin ora prodotti è certamente legato all’impatto negativo che i dispositivi tecnologici hanno sull’attenzione, sulle funzioni esecutive, sullo sviluppo del linguaggio, sulla qualità-quantità delle relazioni genitore-bambino, considerata l’alterata, carente e irrealistica dinamica d’interazione a cui questi dispositivi espongono. Questi ultimi due aspetti si riflettono in modo allarmante sull’abilità dei bambini di autoregolazione emotiva, abilità che può nascere, crescere e raffinarsi solo all’interno di interazioni funzionali, genuine, con le figure che hanno il compito e permettono di significare i vissuti del bambino: i genitori.
Dobbiamo però, parimenti, evidenziare come, per bambini d’età superiore ai 3 anni, l’utilizzo dei dispositivi possa permettere lo sviluppo di alcune abilità, tra cui anche quelle linguistiche, a condizione che vi sia una mediazione consapevole, integrativa del mondo virtuale con quello reale, da parte dell’adulto.
Dott.ssa Marianna Stella Logopedista e Dottoressa in Scienze Psicologiche
E- mail: stellam.logo@gmail.com
Telefono: 391 3507059
Laureata in Logopedia, ho incrementato la mia formazione frequentando il Servizio Pubblico di Neuropsichiatria Infantile e partecipando a corsi d’aggiornamento. Ho poi conseguito la laurea triennale al Corso di “Scienze Psicologiche della Personalità e delle Relazioni Interpersonali”. Oltre all’attività privata, ho lavorato in un’equipe multidisciplinare ospedaliera, esperienza di crescita e formazione in particolare in merito alla cura globale e integrata della persona, fondata sulla collaborazione con altri professionisti.
Mi occupo di Valutazione e Terapia di ritardi di linguaggio, disturbi specifici e secondari di linguaggio in età evolutiva, balbuzie in età evolutiva e difficoltà nella prima alfabetizzazione per bambini al primo ciclo della Scuola Primaria.
Parole di mamma – Esperienze di una mamma logopedista
www.robertaperosa.com
“Vivere intensamente, condividere esperienze,
crescere con bambini felici e liberi”
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